I disturbi alla cervicale sono molto diffusi, ma quali sono le cause che li provocano?

Alla luce degli studi fatti, una delle cause principali si individua nella postura, cioè le posizioni che vengono mantenute durante la giornata, ad esempio nell’ambiente di lavoro.
Risulta particolarmente importante mantenere un corretto posizionamento quando si lavora al computer: altezza della sedia e posizione del monitor possono essere scelte vincenti per prevenire l’insorgenza di sofferenze al tratto cervicale e discopatie.
Un altro fattore che favorisce la verticalizzazione del rachide cervicale è l’utilizzo eccessivo dello smartphone soprattutto per scrivere.Questa posizione provoca una flessione eccessiva della colonna cervicale che, poiché sostiene il peso del capo, per un gioco di forze viene a sostenere un carico veramente importante.
Altri fattori in grado di dare origine ad una problematica acuta e cronica che interessa la cervicale sono gli incidenti automobilistici o i traumi sportivi che possono favorire un cambiamento dell’assetto posturale e generare contratture e dolore.

Quali sono i disturbi che il paziente riferisce quando ha un problema alla colonna cervicale?

Uno dei sintomi più comuni è la manifestazione dolorosa, che può essere costante oppure accentuata da specifici movimenti.
Il dolore può essere riferito direttamente nella regione cervicale oppure può irradiarsi alla scapola o scendere lungo il braccio, questo perché dal collo hanno origine ai nervi che innervano l’arto superiore.
In questo caso il paziente, oltre al dolore, può riferire disturbi sia sensitivi che motori, cioè disturbi di perdita di forza di alterazione della sensibilità. La causa potrebbe essere una protusione oppure un’ernia al disco, che comportando lo spostamento del nucleo in una posizione posteriore o postero-laterale, va a comprimere ed irritare direttamente la radice nervosa.
Molto spesso alla cervicale è attribuita la responsabilità di un altro disturbo molto invalidante, mi riferisco alle vertigini.
La vertigine è un disturbo molto diffuso è comune per chi soffre soprattutto in modo cronico di disturbi alla cervicale. Questo perché il tratto cervicale è direttamente connesso al controllo della postura e dell’equilibrio.
Gli occhi, la cervicale ed il sistema nervoso centrale collaborano intensamente e continuamente nella gestione dell’equilibrio e soprattutto nella gestione dei movimenti del capo e del collo, questa complessa fisiologia viene definita: “oculocefalogiria”.
Questo tipo di vertigini sono diverse rispetto a quelle provocate dalla labirintite, poiché le vertigini provocate dalla cervicale non sono mai molto violente, ma provocano un senso di malessere e di disorientamento spesso costante e continuo che si accentua con il cambiamento posturale.
Quelle di origine vestibolare spesso provocano disturbi violenti ed importanti e sono associate anche a altri fenomeni come il nistagmo o la difficoltà a mantenere la posizione eretta.
L’artrosi a livello cervicale determina rigidità, contratture a cui spesso si associano i disturbi delle vertigini e della nausea.

Cosa fare in questi casi?

Certamente è necessario non sottovalutare i problemi e non aspettare che alcuni sintomi scompaiono da soli. Questo è importante per evitare la cronicizzazione, che rende il percorso di cura più lungo e difficile.
Bisogna sempre affidarsi alle persone giuste e quindi a specialisti preparati e competenti.
Il fisioterapista attraverso una valutazione della postura e dei test funzionali farà un bilancio indispensabile per programmare un corretto trattamento.
È importante intervenire principalmente sulle cause che hanno generato il problema e non limitarsi semplicemente a risolvere il sintomo.
Nella scelta del trattamento molte sono le possibilità che il fisioterapista ha a disposizione: in primo piano stanno tutte le tecniche di terapia manuale e manipolazione, che consentono un miglioramento della funzionalità sia articolare e muscolare, per risolvere il problema della rigidità, della limitazione funzionale dolorosa e delle contratture.
La rieducazione posturale occupa un ruolo di primo piano soprattutto in quei casi in cui è presente una alterazione delle curve, nello specifico un raddrizzamento della lordosi cervicale o addirittura una inversione della curva.
Intervenire in associazione alle tecniche manuali con un trattamento strumentale (tecar, ultrasuoni, laser) può essere senz’altro utile per migliorare e risolvere l’infiammazione, il dolore e la contrattura dolorosa.

 

Dott. Concetto Mazzone